Amare Gio Ponti
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Amare Gio Ponti

5 settembre 2016

l giorno 26 settembre a Palazzo Pepoli di Bologno ci sarà la proiezione del film “Amare Gio Ponti”, il primo film sul maestro del ‘900.
Un ritratto dell’uomo e dell’architetto, aspirante pittore, promotore ante litteram dell’italian design che, in più di cinquant’anni di attività, ha sperimentato tutto – arti, mestieri, oggetti, architetture e materiali – con energia instancabile, dal piccolo al grande, dalla progettazione di una maniglia all’ideazione di un piano urbanistico.

 

 

“L’architettura è un’interpretazione della vita”, scriveva. Un divulgatore del moderno che ha corso il rischio dell’indifferenza e dell’oblio.
Il film vuole indagare le ragioni di questa diffidenza, soprattutto della critica, al di là degli stereotipi e dei luoghi comuni che lo hanno “presto relegato nel serafico Olimpo dei padri misconosciuti”, come scrive Fulvio Irace. E vuole raccontare anche le ragioni della nuova fortuna che lo ha visto, negli ultimi anni, riscoperto e riproposto, come modello di architetto europeo e internazionale. Perché, parafrasando Ponti, che diceva “l’arte si è innamorata dell’industria”, l’industria di ieri e di oggi si è innamorata di Gio Ponti. “Ponti ha intenzionalmente scelto di offrire al pubblico il greco dell’arte moderna”, scriveva Gene Pampaloni, “attraverso una sua vulgata, portata nelle case, nei salotti, sui tavoli, sulle mensole, tra i buffet e i controbuffet, ove si fumavano dopo pranzo le Macedonia con il bocchino di carta oro. Questi bellissimi oggetti sono anche un messaggio, al pari elle pagine di Domus o del Palazzo Montecatini, alle nuove classi dirigenti”.

Il film si basa sulla ricerca di materiali storici, le fonti iconografiche degli Archivi Ponti e delle Teche Rai, con un’intervista a Gio Ponti nel suo studio di via Dezza, le architetture e gli arredi progettati ad hoc, da Villa Planchart al Palazzo Montecatini, fino al grattacielo Pirelli. Architetture dove il design è protagonista, perché Ponti disegna tutto, dall’edificio agli arredi, dagli impianti alle scrivanie. Senza dimenticare il tema delle riedizioni.

Amare Gio Ponti” è il primo documentario sul grande maestro che raccoglie le testimonianze degli eredi – i figli Lisa, Letizia e Giulio, e i nipoti Salvatore Licitra e Paolo Rosselli – e le interviste ai protagonisti di oggi: Vittorio Gregotti, Fulvio Irace, Enzo Mari, Giovanna e Maria Grazia Mazzocchi, Sandro Mendini, Nanda Vigo, Bob Wilson. Con un’intervista esclusiva all’editore Benedikt Taschen, grande amante e collezionista di Ponti.

Il film è curato da Francesca Molteni e prodotto da Muse, in collaborazione con Gio Ponti Archives, promosso da Molteni&C, che dal 2012 riedita la Collezione Ponti, un progetto che ha portato alla riscoperta di alcuni arredi disegnati dal grande maestro e mai prodotti in serie, come ad esempio il tavolino D.552.2, in legno con piano in vetro, disegnato per l’azienda americana M. Singer&Sons negli anni ‘50, e la poltrona D.154.2, realizzata da Ponti per Villa Planchart a Caracas nel 1954. @Palazzo Pepoli, Via Castigione 8

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